L'autunno è sinonimo di Valtellina. E si sa, autunno vuol dire temoli. Purtroppo sempre meno, e sempre più difficili da scovare. La valtellina da questo punto di vista è sempre stata generosa
, ma da qualche anno, con il prelievo per la produzione di energia elettrica ma anche per la variata morfologia di fauna e ambiente, non sempre una giornata in valle si traduce in un successo. Spesso si parte la mattina armati di speranze, voglia di pescare e passione ma tutti questi buoni propositi non si traducono in catture. Non sempre dipende dal pescatore e tutto è in balia delle condizioni fluviali.
Ma ci sono giorni che si possono contare sulle dita di una mano, in cui tutte le condizioni necessarie si rivelano favorevoli. Si tratta di giornate piu rare di un allineamento dei pianeti del sistema solare, ma quando accadono gli animi si ricaricano e la passione per la pesca a mosca torna prepotentemente a farsi sentire.
Sabato 7 novembre è stato uno di quei giorni. Il sole alto e pallido nel cielo, il tempo stabile da oltre 10 giorni, i livelli dell'amato e odiato Adda stabili, il greto pulito e generoso di effimere. Tutto sembrava promettere bene. Quindi eccoci alla volta della Valtellina, con le nostre canne montate e pronti a sfidare il freddo. Un freddo che in condizioni normali farebbe desistere chiunque dall'entrare in acqua a 9 gradi, ma che in queste giornate è uno degli inviti più sensuali e attraenti che un pescatore non può non raccogliere. Arriviamo in valle alle 9.30 e già sul fiume si scorgono pesci in piena attività. In un baleno spariscono le preoccupazioni del lavoro, la stanchezza di una settimana lavorativa e tutto si fa una cosa sola con il fiume. Entriamo in acqua, montiamo i nostri artificiali e le piume cominciano a volteggiare. E i temoli iniziano a cedere lusinghieri alle nostre imitiazioni.
Durante tutta la mattinata i pinnuti si sono mostrati collaborativi e voraci e le nostre catture si fanno via via più numerose. Durante il pomeriggio decidiamo di cambiare tratto di fiume ma la decisione non si è mostra vincente e quindi torniamo celermente sui nostri passi. Come recita il proverbio "chi lascia la vecchia piana per quella nuova, sa che pesci lascia ma non sa quelli che trova"...mai detto fu più veritiero. Il pomeriggio volge al termine con altre sette catture, fra trotelle e temoli in cerca di un ultimo spuntino.
Rientriamo a casa soddisfatti, paghi di una giornata da incorniciare e in cuor nostro sappiamo che le emozioni che la valle ci ha voluto regalare rimarranno con noi. La sera, prima di addormentarci, riviviamo con passione le scene della giornata e il sonno ci abbraccia con gentilezza, pronti per una nuova avventura di pesca. Magica Valtellina, croce e delizia del pescatore a mosca.
