Da qualche tempo si stene serpeggiare l'idea di una nuova associazione di pescatori Bergamaschi. Il proposito è creare un comitato di pescatori (senza distinzione alcuna di tecnica, affiliazione o credo alieutico) per reclutare consensi e idee da proporre a livello provinciale.
Questo permetterebbe di offrire idee per la gestione dei fondi a disposizione della provincia (per normativa regionale) per quanto riguarda il settore della pesca.
Per chiarire meglio le idee ai più scettici o a chi questa idea l'ha sentita gia da anni procediamo con ordine. Si tratterebbe di un movimento di pescatori con scopo PROPOSITIVO. Non si tratta di un organismo che nasce in antitesi alla FIPSAS, ma che lavori in accordo e comunione di intenti con la FIPSAS e con le altre associazioni di pescatori locali e territoriali. Parliamo subito di FIPSAS perche sicuramente è l'associazione più corposa sul nostro territorio. Questo movimento, che potrebbe poi evolvere in una associazione riconosciuta, avrebbe un ruolo consultivo, cosi come avviene oggi per la rappresentanza FIPSAS in provincia. Tuttavia i numeri fanno la differenza, questo si sa. In vero, una associazione numerosa potrebbe avere un certo ruolo. Inoltre più teste pensanti significherebbe anche maggior idee, e maggiori proposte.
Questa iniziativa rappresenta una proposta alternativa, che non mira ad etichettarsi sotto alcuna badiera di tecnica (non è una associazione di pescatori a mosca, ne una associazione di pescatori al colpo) bensì vuole raccogliere tutti i pescatori che desiderano migliorare la gestione delle acque provinciali con proposte concrete e fatte da chi il fiume lo vive.
Per aderire a questo nascente movimento, non importa la tecnica di pesca, ciò che conta è rappresentanto dall'amore per la pesca, qualunque tecnica una persona pratichi. E' un movimento che si baserà sull'approccio etico alla pesca e non sulla tecnica praticata.
Tale proposta nasce dagli sforzi e dall'impegno del sig. Luciano Manara, attualmente consigliere FIPSAS bergamo, e del suo gruppo di lavoro e annovera giàoltre 100 adesioni individuali. Noi come club valli bergamasche abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa.
Il comitato di questo nascente associazione/gruppo di rappresentanza, raggiungendo una buon numero di adesione, mira a fare proposte direttamente alla provincia. Tali proposte sarebbero maggiormente concrete e ragionate perche nascerebbero da pescatori che hanno a cuore il fiume come ecosistema. Inoltre, esse sarebbero una voce di supporto e stimolo per i funzionari provinciali per erogare i fondi a disposizione per legge. A tal proposito la provincia di Bergamo dispone di circa 200 mila euro. Al momento pare che ben 48 mila euro di questo patrimonio vengono erogati per i 19 incubatoi presenti sul territorio provinciale. Pare che esista un incubatoio a Sotto il Monte, su un rigagnolo di acqua dove non avrebbe senso di esistere. Molto spesso la gestione di questi incubatoi non è controllata ne verificata. Si tratta in altre parole di un ennesimo spreco di soldi pubblici che potrebbero essere utilizzati in maniera più sensata e profiqua.
L'associazione nascente potrebbe aiutare a contenere questo spreco di soldi, ad esempio chiedendo un monitoraggio delle spese e il controllo delle attività o suggerendo un impiego meno a pioggia e più mirato.
Alcune delle proposte di primaria importanza, che serpeggiano da anni fra i pescatori che amano i propri fiumi, riguardano la misura minima della trota. Attualmente la misura minima consentita è di 22 cm. Questa misura ha senso solo in un contesto agonistico, mantenere questa misura assurda anche per la pesca sportiva è una questione anacronistica.La nascente associazione vuole proporre l'innalzamento della misura per la trota fario a 30/32 cm e il prelievo di 3 capi al giorno, fatte salve le manifestazioni ufficiali agonistiche. Durante l'azione di gara la taglia minima rimane 22 cm. Immediatamente prima e dopo la gara la taglia regolare per il prelievo del pesce rimane 32 cm. In questo modo si potrebbe mantenere il diritto alla gara, aiutando il ripopolamento del pesce. In altre parole, se per la gara vengono seminate trote da 22 cm e questo non possono essere prelevate dopo l'azione agonistica, queste rimangono in fiume, andando a ingrossare il capitale ittico presente. Con una soluzione come questa nessuna tecnica di pesca sarebbe privilegiata o penalizzata dalla gestione, e nessuna categoria (agonisti e amatori) sarebbero penalizzate. Questa è una delle tante proposte che dimostrano sin da subito come la convivenza tra tenciche e approcci sia assolutamente possibile, se il fine ultimo di tutti rimane il rispetto del fiume.
Il comitato/movimento che sta prendendo vita, propone inoltre alla provincia la rescrittura delle norme vigenti in materia di pesca a livello provinciale sulla base del regolamento regionale.
Il fine, quadi utopistico, di una associazione come quella nascente potrebbe essere la richiesta in gestione di un tratto di fiume, magari inizialmente in via sperimentale, cosi come avviene in Val Sesia o in molti stati eurpei.
Un esempio concreto di una realtà già esistente e funzionante è la neonata associazione dei PESCATORI del LAGO di ENDINE. Tale gruppo raccoglie le associazioni del lago di Endine e hanno recentemente ottenuto l'innalzamento della taglia minima per il luccio a 70 cm. Questo è stato possibile grazie al numero di persone che ha costituito l'associazione e alla ragionevolezza e concretezza delle proposte fatte a livello provinciale.
In poche parole l'obiettivo è fare sentire la nostra voce in coro, con potenza e fermezza. Una voce di persone che ha a cuore il fiume e i suoi abitanti naturali, che non va a pesca per riempire le proprie scorte di pesce ma per sfidare il fiume e rispettarlo.
Per aderire alla iniziativa, per saperne di piu o per altre informazioni potete contattare il sig. Luciano Manara This e-mail address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it
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